martedì 19 novembre 2013

PAPA PIO VII




Nei primi anni del XIX secolo la storia della Villa si intreccia con vicende e personaggi di alto rilievo. Questo si verifica con l’arrivo di un uomo famoso, di cui si occupano le cronache e gli storici, come nel caso di Pio VII.

Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti è un papa sul quale il giudizio degli storici è controverso.
Rigido sul piano della fede e accomodante su quello politico Pio VII regge la Chiesa in un momento difficile, in cui occorre confrontarsi con Napoleone Bonaparte: per il mite pontefice è come parlare ad un uragano.

Il papa giunge a Scanello domenica 5 maggio 1805, nel corso del viaggio di ritorno da Parigi dove, sei mesi prima, ha assistito all’incoronazione dell’ imperatore.

E’ partito al mattino da Modena, ha sostato a Casalecchio per la colazione ed ha evitato di entrare a Bologna, presumibilmente per motivi di opportunità politica. A Scanello viene ospitato da Agostino Massa nel palazzo “già Gnudi” con il seguito composto da una trentina di persone.
Celebra la messa nella vicina chiesa parrocchiale ed il mattino seguente parte in carrozza per Firenze dopo avere ringraziato l’ospite Massa col dono di una scatola d’oro ed il parroco Pistorozzi con quello di una ricca pianeta.

Lo accompagna nel viaggio il suo sacrista e confessore Giuseppe Bartolomeo Menochio, vescovo agostiniano recentemente elevato agli onori degli altari per la santità di vita e per i prodigi compiuti.
Uno di questi fatti miracolosi è avvenuto proprio durante il viaggio quando, durante la sosta a Firenze, il Menochio ha guarito una suora che giaceva da anni irrimediabilmente inferma. Si può affermare quindi che la chiesa di Scanello abbia ospitato, caso forse unico per una parrocchia di montagna, la celebrazione di una messa officiata da un papa coadiuvato da un santo.

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